sabato 2 marzo 2013

Mentre ti guardo noto che il tuo equilbrio cade in fondo ad un nero caffè che fingi di dover bere in fretta prima che io ti riveli che ti ho dentro

..e voglio stringerti le mani. Le voglio stringere tanto da farti male, da farti sentire la mia presenza, da farti capire che sono viva e che ci sono io con te. Oggi sembrava come se gridassi abbracciami. Ma io sono stata lì, immobile, come sempre. Mi limito a guardarti, sai. Ti osservo mentre corri da una parte all’altra alla ricerca disperata di qualcosa che non riesci a trovare. Ti osservo mentre parli con i tuoi amici e dal tuo sguardo basso lasci trapelare la loro importanza, quasi vitale. Ti osservo mentre fumi, quando le tue dita stringono quella fottuta roba che ti distrugge, ma di cui tu hai bisogno. Ti osservo mentre cammini distrattamente, come se fossi lontano da tutti e da tutto, ma non sei solo: le tue cuffie sono lì con te, ti salvano ogni volta che hai bisogno di essere salvato. Ma quando permetterai ad una persona di salvarti, eh? Quando permetterai ad una persona di avvicinarsi a te, di sentire il tuo respiro, di vederti dentro, di esplorarti, di conoscerti? Quando permetterai a te stesso di aprirti al mondo? Non tutte le persone sono merda, sai. Non tutte le persone sono da buttare.
Hai abbozzato un sorriso. Un sorriso distante, un sorriso fugace, un sorriso distratto ed è bastato ad illuminarmi gli occhi. 
Sei la mia idea di amore, Torio..

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